È stato siglato un accordo fra Google e la multinazionale del farmaco Novartis per la commercializzazione delle lenti a contatto “smart”
che potrebbero giungere sul mercato fra cinque anni. Tutto normale, a
parte il fatto che queste lenti a contatto avranno in dotazione sensori, microchip e altri dispositivi elettronici miniaturizzati, in grado di misurare diverse patologie, compresa la misura dei livelli d’insulina per quanto riguarda i diabetici, e la possibilità di correggere la presbiopia in tempo reale.
Tutto per il nostro bene naturalmente, ma è poi veramente così?
Tutto sembra bello, il progresso che tutela la nostra salute, ma siamo
sicuri che in questo modo migliorerà la qualità della nostra vita?
Perché se vogliamo stare bene ci propongono modalità non umane,
impiantandoci microchip con i quali controllare tutto il nostro essere?
Non mi fido della Novartis, e non mi fido di queste multinazionali
i cui prodotti non risanano, anzi è esattamente il contrario, creando a
loro volta una serie di effetti collaterali che hanno l’obiettivo di
mantenere alto il livello del profitto.
Altrimenti il loro fatturato scemerebbe e dovrebbero chiudere,
invece sono sempre più floride e loro sì che godono di ottima salute,
grazie alle cavie umane nelle quali viene sversato ogni tipo di veleno
attraverso l’aria, il cibo e tutto ciò con cui entriamo in contatto
assorbendo interferenti endocrini come riportato in un precedente
articolo http://www.primapaginadiyvs.it/sistema-ormonale-sconvolto-dagli-interferenti-endocrini-assimiliamo-quotidianamente/
Le multinazionali creano i problemi per poi giungere con la soluzione e fare profitto con entrambe le modalità,
ma il progresso avanza e ora potremo monitorare in tempo reale i danni
procurati, magari anche in maniera compulsiva così che il sintomo possa
essere alimentato creando ulteriori disarmonie. La paura che accada
qualcosa ci farà controllare più frequentemente alimentando la paura
stessa, chiaro no?
Questa è la loro intenzione attraverso l’illusione del controllare,
creare una attenzione indebita al sintomo attraverso paure che vengono
instillate nella coscienza umana, le quali non potranno che germogliare
come malattia. L’accordo di Google con Alcon, la divisione occhi di Novartis non lascia presagire nulla di buono, con il rischio di creare una deriva inarrestabile.
Ci propongono cose sempre più “intelligenti”, accomunando la tecnologia alla biologia, in modo tale da soddisfare le esigenze mediche, questo secondo l’amministratore delegato della Novartis Joe Jimenez, come riporta il Financial Time.
Mentre il sogno di Sergey Brin, co-fondatore di Google, è quello di
utilizzare la miniaturizzazione elettronica per migliorare la vita a
milioni di persone.
Bene, questo è solo l’inizio e senz’altro in futuro potremo
“controllare” tutte le malattie, ma mi chiedo chi potrà monitorare chi
impianta questa roba. Le vie dell’inferno sono sempre lastricate di
buone intenzioni, e sappiamo bene come questo “progresso” poi tenda a
sfuggire di mano all’apprendista stregone rappresentato dall’essere umano.
L’uomo sta passando in secondo piano, è il tempo
delle macchine e il desiderio innato dell’essere umano di divenire
immortale giustifica ogni scelleratezza, trasformando l’umanità in
macchine sempre più “perfette”.
Delegare la propria umanità non è mai un buon affare,
perché i “benefici” che ne derivano hanno sempre un prezzo da pagare,
purtroppo sempre più alto di quello preventivato, visto che le illusioni
servono proprio a mascherare le reali intenzioni di chi propone
soluzioni di questo tipo.